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PU.Ra Pesaro Urbino razionalista

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PROROGA Banner piccolo b24 giugno - 23 ottobre 2022 > Prorogata fino all'11 dicembre 2022
PALAZZO MOSCA - MUSEI CIVICI - PESARO

Dal 24 giugno al 23 ottobre (prorogata fino all'11 dicembre) a Palazzo Mosca – Musei Civici, PU.Ra (acronimo che si scioglie in ‘Pesaro-Urbino Razionalista’) la mostra che prende le mosse dall’operazione di restyling appena conclusa del Palazzo del Comune, edificio razionalista progettato negli anni ’40 dall’ingegner Cesare Pascoletti. L’intervento sulla sede comunale è stato realizzato dallo studio WAR, che firma insieme ad Anton Giulio Onofri anche il progetto espositivo a cura di Marcello Smarrelli. L’esposizione è promossa dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza, Sistema Museo, Fondazione Pescheria, Liceo Artistico F. Mengaroni.

Partendo dalla sede dell’amministrazione comunale pesarese, e allargandosi ad altre costruzioni della provincia che appartengono allo stesso periodo storico, PU.Ra intende generare intorno agli edifici indagati quel sovvertimento di senso che ne muta radicalmente la percezione e consente all’arte di riemergere in tutta la sua bellezza dalle macerie della storia.

Tutto nasce dal restauro del Municipio, spunto creativo che ha generato la necessità di riconoscere a posteriori la bellezza e le qualità di pregevoli architetture civiche del territorio, slegandole dal contesto storico che le ha viste nascere e in cui vennero utilizzate anche come strumenti di consenso e propaganda politica. Caratterizzati da materiali di pregio e raffinate proporzioni compositive e collocati di diritto nel momento felice dell’arte grazie alla cura dei dettagli e allo sviluppo costruttivo, questi esempi di Razionalismo in architettura hanno dovuto fare i conti con la storia, in quanto testimonianze concrete del regime fascista.

Circoscrivendo il campo d’indagine alle città di Pesaro, Urbino e Fano, l’obiettivo della ricerca è stato quello di porre sotto una nuova luce un corpus selezionato di edifici pubblici ben conosciuti e frequentati, innescando un dialogo tra le fotografie e le sculture ceramiche.

Nelle fotografie di Anton Giulio Onofri la luce intercetta e accende le trame e le superfici delle architetture avviando un concettuale percorso di purificazione ideologica e redenzione estetica.

Le ceramiche invece sono opere realizzate dagli studenti del Liceo Artistico Mengaroni nell’ambito del progetto PON Apprendimento e Socialità, in collaborazione con il Comune di Pesaro che ha permesso l’intervento degli esperti del progetto PU.Ra. Coordinati dalla professoressa Chiara Francesconi e dal ceramista Carlo Bertani, gli studenti hanno realizzato i manufatti nell’ambito di un workshop che ha occupato la seconda parte dell’anno scolastico 2021/22.

Il risultato è un vero e proprio racconto per immagini.

Il percorso espositivo presenta al pubblico 32 foto e un tavolo ricoperto da uno strato di piccoli detriti di ceramica colorata da cui emergono gli oggetti anch’essi in ceramica, ispirati dai particolari architettonici degli edifici razionalisti illustrati nelle fotografie. L’idea del ripiano nasce sulla falsariga di uno schizzo di Aldo Rossi che ipotizzava un tavolo – reinterpretazione di una sua celebre architettura milanese – sul quale erano disposte miniature in ceramica di alcuni iconici monumenti sparsi per il mondo che, trasformati in oggetti, venivano messi in comunicazione tra loro in un dialogo fertile di rimandi e riletture. In questo caso i giovani autori delle piccole ceramiche diventano gli autentici protagonisti di questa vicenda curatoriale, probabilmente gli unici in grado di assolvere realmente le opere indagate grazie alla purezza del loro sguardo e alle loro analitiche ma spensierate reinterpretazioni.

I dialoghi e i confronti delle fotografie di Onofri continuano poi nelle altre stanze della mostra, prima con la raccolta dei progetti originali presentati negli anni ‘30 al concorso per il Palazzo del Comune di Pesaro, conservati nell’Archivio Stroppa Nobili, proseguendo poi con una selezione di opere d’arte presenti nella Collezione Vinciguerra: in questo caso, fotografie d’interni a tutt’altezza riallacciano relazioni con elementi di design, realizzati da artisti e designer come Gio Ponti, Carlo Scarpa, Enrico Prampolini, Tommaso Buzzi, Napoleone Martinuzzi, Mario Sironi, Emanuele Cavalli, e tanti altri all’epoca della costruzione di questi edifici.

PU.Ra è perfettamente in linea con la nomina di Pesaro Capitale della Cultura 2024 e il suo claim “La natura della cultura”: la ‘nuova città’ permetterà a chi vi abita la riscoperta della sua identità attraverso esercizi di cittadinanza attiva e democratica, proprio come questo progetto vuole condurre – attraverso lo sguardo e la rilettura dei giovani allievi di una scuola d’arte – al recupero sentimentale di un prezioso patrimonio architettonico offuscato da una ideologia totalitaria.

La mostra è realizzata con la partecipazione dell’Archivio Stroppa Nobili e si avvale del contributo degli sponsor Modus Pesaro, Officina d’Arte Wallas, Zolfanelli Impianti Pesaro, e dei fondi PON per la scuola con il Ministero dell’istruzione e Unione Europea – Fondo Sociale Europeo.

COMUNICATO STAMPA