12 luglio - 18 novembre 2018
PESARO - URBINO - FANO
Grande evento dell’estate 2018 a Pesaro, Urbino e Fano, nelle Marche, dal 12 luglio al 18 novembre, la mostra diffusa “Rossini 150” rende omaggio ad uno dei più importanti compositori della storia a partire dai legami con la sua terra di origine.
Nell’anno delle celebrazioni per i 150 anni trascorsi dalla morte di Gioachino Rossini (Pesaro 29 febbraio 1792 – Parigi 13 novembre 1868), dichiarato per legge “anno rossiniano”, l’esposizione è stata ideata dal Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane, è promossa da Comune di Pesaro, Comune di Urbino, Comune di Fano, in collaborazione con la Regione Marche, e organizzata da Sistema Museo.
Un progetto inter-istituzionale che conferma una proficua visione allargata e condivisa nella promozione territoriale - già sperimentata e avvalorata dal successo della precedente mostra diffusa “Rinascimento Segreto” - in grado di favorire la costruzione e l'affermazione di un'identità forte, la valorizzazione dei beni culturali e l’incentivazione del turismo.
L’evento si avvale inoltre dell’importante collaborazione con la Fondazione G. Rossini, il Conservatorio Statale di Musica “Gioachino Rossini”, il Rossini Opera Festival, l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, istituzioni pesaresi, e con il Museo del Pianoforte Storico e del Suono di Accademia dei Musici, struttura artistico musicale di ricerca e divulgazione della musica classica, che opera principalmente nelle Marche.
Articolato in tre sedi, il percorso “Rossini 150” mantiene una omogeneità di fondo ed esplora aspetti particolari della vita, dell’opera, dei luoghi e più in generale del tempo di Rossini. L’allestimento suggestivo e originale offre al visitatore un’esperienza unica. Un viaggio nel mondo rossiniano per scoprire la figura del maestro nella versione più completa e autentica possibile.
Pesaro, città natale del Cigno, ospita a Palazzo Mosca – Musei Civici la mostra “Pesaro racconta Rossini”, esposizione esperienziale e multimediale, con percorso narrativo a cura di Emanuele Aldrovandi, che vuole far rivivere la complessa vicenda biografica del compositore e far apprezzare al meglio le sue intramontabili opere. Viene inoltre riesposta integralmente la prestigiosa collezione Hercolani-Rossini, composta da 38 dipinti e un marmo, pervenuti a Gioachino in punto di morte per ripagare un suo prestito ai nobili bolognesi Hercolani. Infine il Conservatorio G. Rossini, in collaborazione con l’Ente Olivieri e la Fondazione G. Rossini, cura una ricca sezione documentaria che ripercorre la propria storia a partire dalla nascita, nel 1882, per volontà del maestro.
A Urbino, nella sede di Palazzo Ducale, Sale del Castellare, si prosegue con la mostra a cura di Vittorio Sgarbi, “Gesamtkunstwerk: Pelagio Palagi e Gioachino Rossini”, dedicata alle opere del noto e apprezzato pittore bolognese Pelagio Palagi; disegni, dipinti e ritratti (in gran parte inediti), provenienti dalle Collezioni della Fondazione Carisbo, dalla Fondazione Cavallini Sgarbi e da gallerie e raccolte private, documentano il “secolo” rossiniano tra neoclassicismo e romanticismo.
Nella città di Fano, al Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano, Sala Morganti, la mostra “Rossini, il teatro, la musica” prende spunto dall’esibizione fanese del piccolo Gioachino per conoscere l’innovativo teatro barocco di Giacomo Torelli e per raccontare la tematica della scrittura musicale di colui che diventerà un genio assoluto in questo campo. L’esposizione di autografi a cura della Fondazione G. Rossini e la guida all’ascolto della musica, con proiezione di video in grande scala, consentono ai visitatori di entrare in contatto con l’opera e comprenderne le partiture.
Tre eventi espositivi di qualità che valorizzano a pieno il patrimonio storico-artistico delle città marchigiane ospitanti, integrato con opere provenienti da pregiate collezioni, e che saranno corredati da progetti didattici, visite animate e tour guidati alla scoperta dell’affascinante itinerario “Rossini 150”.
L’identità marchigiana dell’intero progetto, nella prospettiva di supportare e valorizzare il patrimonio artistico, si estende altresì alle aree colpite dall’ultimo sisma, al fine di incentivarne la riscoperta e lo sviluppo turistico. Proprio da questo territorio marchigiano, dove opera il Museo del Pianoforte Storico e del Suono di Accademia dei Musici, provengono tredici antichi strumenti, da fine Settecento ai primi del Novecento, completamente restaurati e funzionanti, in gran parte della “Collezione Claudio Veneri”.
Questi strumenti presentano i marchi dei “Maestri” della storia del pianoforte, tra cui il Pleyel, marchio prediletto da Gioachino, e oltre ad essere esposti saranno protagonisti di speciali visite musicali e racconti concerto in ognuna delle tre sedi. La “Mostra del pianoforte storico” è inoltre corredata da immagini video full HD in loop, dal forte impatto emozionale, sulle bellezze storiche, artistiche e naturalistiche dei comuni marchigiani danneggiati dal terremoto.